Cenni storici del Cirs


Il CIRS (Comitato Italiano per il Reinserimento Sociale) è presente a Bolzano dal 1964 con il nome di C.I.D.D.(Comitato Italiano per la Difesa della Donna). In un primo tempo, a seguito dell’entrata in vigore della legge Merlin (1958), che proibiva l’attività delle case di tolleranza, il C.I.D.D. si occupa del reinserimento nella società delle donne sfruttate nelle “ex case chiuse”, gestendo un laboratorio a carattere famigliare (economia domestica e sartoria). Più tardi, in seguito alle richieste del territorio, si rivolge ai minorenni con disagio famigliare e personale, allestendo una Comunità alloggio. Questa struttura è operativa fino al 1982. L’obiettivo del C.I.D.D. quindi è sostenere le persone in difficoltà con percorsi di assistenza e integrazione sociale in collaborazione con le Istituzioni, le forze dell’ordine, il mondo del lavoro e con la certezza che solo attraverso un lavoro la persona possa ritrovare la propria dignità. I sostegni economici provengono principalmente dal C.I.D.D. nazionale e dalla Presidenza del Consiglio attraverso la Prefettura e la Provincia. 


  • L’ obiettivo principale è di far emergere capacità e risorse delle persone in difficoltà e dare loro gli strumenti necessari per essere reinserite nel mondo del lavoro. Ente convenzionato con il C.I.D.D. è l’Assessorato alla Sanità e l’Ispettorato per la Formazione Professionale .
  • Nel 1983 ,per adeguarsi alle esigenze del territorio, il C.I.D.D. attiva un progetto che si articola in due laboratori: maglieria-confezione e artigianato artistico (ceramica e vetro) . 
  • Nel 1986 il C.I.D.D. cambia la sua denominazione in C.I.R.S. Nel 1999 con decreto 94/1 Del 19.07.1999 il C.I.R.S. viene iscritto nel Registro delle Organizzazioni di Volontariato. La presenza e l’azione del volontariato rappresenta una risorsa indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi del C.I.R.S. I volontari affiancano gli operatori e gli utenti quotidianamente, creando un ambiente non “ghettizzato” e il più possibile affine a un luogo di lavoro concreto e reale.
  • Nel 2000, in seguito ad un lento ma radicale cambiamento delle esigenze e dei servizi della società, il C.I.R.S. si caratterizza come centro sociopsichiatrico per la riabilitazione al lavoro e reinserimento sociale di persone (sia uomini che donne) con disturbo psichico o a rischio psichiatrico.
  • Nel 2002 entra in convenzione con l’ASSB (Azienda dei Servizi Sociali) per la gestione di un centro di addestramento al lavoro e di reinserimento sociale .
  • Nel 2011 con il decreto n. 196/1.1 del 10.06.2011 al C.I.R.S. viene riconosciuta la personalità giuridica di diritto privato l’iscrizione al Registro provinciale delle persone giuridiche di diritto privato.
  • Nel 2014 il C.I.R.S. passa da una convenzione al contratto d’appalto con l’A.S.S.B. Il I° luglio 2014 Il Cirs trasferisce i laboratori e l’amministrazione da via Longon n. 3 e via Combattenti n.3 a via Giotto nr.7, mantenendo la sede legale in via Combattenti nr.3. COME OPERIAMO OGGI L’invio di persone con disturbo psichico o a rischio psichiatrico avviene da parte dei servizi sanitari e sociali pubblici ( Csm e Distretti Socio-sanitari )e servizi privati convenzionati con l’ente pubblico.

Questi servizi hanno “in carico” la persona inserita al Cirs e condividono il progetto riabilitativo, partecipando alle verifiche congiunte, programmate periodicamente, rimanendo le figure di riferimento, di competenza e di supporto per gli aspetti clinici (terapia farmacologica) e per gli aspetti psicologici. E’ competenza del Cirs la valutazione delle condizioni favorevoli per l’inserimento della persona, osservando le dinamiche interne ai gruppi e la capacità di risposta alle problematiche. Dopo l’inserimento di una persona il Cirs e l’ente inviante strutturano il progetto individualizzato prevedendo obiettivi specifici condivisi con l’utente. L’utente viene coinvolto attivamente nel progetto . In accordo con il servizio inviante si definiscono per ogni utente gli obiettivi da raggiungere, gli strumenti e le metodologie che verranno utilizzati, i momenti di verifica e i tempi previsti. Il Cirs ha il compito di valutare le abilità lavorative e sociali della persona. La mission del Cirs è di accompagnare persone con disturbo psichico o a rischio psichiatrico in un percorso individuale di riabilitazione che prevede l’osservazione, la progettazione e l’intervento orientato all’inserimento della persona in un adeguato contesto sociale e lavorativo.

Cirs Onlus | Alto Adige Südtirol ente di volontariato a Bolzano

come operiamo oggi


  1. L’invio di persone con disturbo psichico o a rischio psichiatrico avviene da parte dei servizi sanitari e sociali pubblici ( Csm e Distretti Socio-sanitari )e servizi privati convenzionati con l’ente pubblico.
  2. Questi servizi hanno “in carico” la persona inserita al Cirs e condividono il progetto riabilitativo, partecipando alle verifiche congiunte, programmate periodicamente, rimanendo le figure di riferimento, di competenza e di supporto per gli aspetti clinici (terapia farmacologica) e per gli aspetti psicologici.
  3. E’ competenza del Cirs la valutazione delle condizioni favorevoli per l’inserimento della persona, osservando le dinamiche interne ai gruppi e la capacità di risposta alle problematiche.
  4. Dopo l’inserimento di una persona il Cirs e l’ente inviante strutturano il progetto individualizzato prevedendo obiettivi specifici condivisi con l’utente. L’utente viene coinvolto attivamente nel progetto . In accordo con il servizio inviante si definiscono per ogni utente gli obiettivi da raggiungere, gli strumenti e le metodologie che verranno utilizzati, i momenti di verifica e i tempi previsti.
  5. Il Cirs ha il compito di valutare le abilità lavorative e sociali della persona. La mission del Cirs è di accompagnare persone con disturbo psichico o a rischio psichiatrico in un percorso individuale di riabilitazione che prevede l’osservazione, la progettazione e l’intervento orientato all’inserimento della persona in un adeguato contesto sociale e lavorativo.

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